Giulia
giovedì 12 dicembre 2013
martedì 3 dicembre 2013
L'eterna lotta
L'eterna lotta fra qualità e quantità, "ne compro pochi e buoni o tanti ed economici?".
Per la prima volta, ha vinto il pochi e buoni.
Per la prima volta, ha vinto il pochi e buoni.
La maglia azzurra, questa per farvi vedere meglio, è il più grande spreco di soldi della mia vita: è assurda, esagerata, inabbinabile e la metterò pochissime volte nella mia vita.
Ma la adoro.
Oltre a essere bellissima, è il simbolo dei primi soldi guadagnati e della mia conquista verso il mondo. Scusate se è poco.
Giulia
martedì 19 novembre 2013
lunedì 18 novembre 2013
mercoledì 13 novembre 2013
Quando arriva lo stipendio?
A fine Novembre riceverò i miei primi soldini guadagnati e, come da prassi (ok, forse non è una prassi ma pazienza) verranno spesi quasi tutti.
Non ho ancora deciso se comprarmi tante cose carine o una cosa molto bella, comunque ecco la mia adorabile wishlist.
Non ho ancora deciso se comprarmi tante cose carine o una cosa molto bella, comunque ecco la mia adorabile wishlist.
Giulia
sabato 9 novembre 2013
Giulia e il lavoro
Dopo due settimane che sono lì cominciano già i disagi.
Ieri il mio turno cominciava alle 18. Tutta gioiosa dopo una giornata di ozio mi dirigo alla fermata del pullman e attendo.
Attendo.
Attendo.
Attendo per trenta minuti.
Alle 18 arriva il pullman. Per fortuna nello stesso bus c'era una mia collega, anche lei in ritardo come me.
Questo perché, due ore prima, ci sono stati due incidenti stradali nella stessa zona, ovviamente quella da dove parte il mio pullman.
E io penso: "Vabè, sono sfigata, pazienza. Andrà meglio prossimamente."
Oggi mi sveglio alle 13 tutta felice di aver dormito undici ore. Mi lavo la faccia, i denti, mi appropinquo alla porta per andare in cucina a mangiare quando il mio telefono suona: è il ristorante. "Strano, cosa vogliono da me?"
Rispondo.
"Hey."
"Hey."
"Hey."
"Giulia?"
"Yes."
"Are you ok?"
"Yes, why?"
"You were supposed to work today at lunch."
IO GIURO CHE NON LO SAPEVO. Lo giuro. Ieri non avrei fatto serata se avessi saputo che oggi avrei dovuto lavorare. Risultato? Vado fra un'ora, sperando che non siano arrabbiati e non vogliano ricoprirmi di insulti.
Ma perché sonocosì sfigata?
Giulia
venerdì 8 novembre 2013
Quelle sere un po' così
Non devi per forza essere vestita di tutto punto e andare nel locale figo per divertirti: quando sei con le persone giuste e nello stato d'animo giusto, puoi divertirti in pigiama in un parco.
Non lo sapevo prima, ero troppo influenzata da quello che tutti dicono e mostrano.
Bravo mondo, piano piano continui a rivelarti.
Non lo sapevo prima, ero troppo influenzata da quello che tutti dicono e mostrano.
Bravo mondo, piano piano continui a rivelarti.
Giulia
lunedì 4 novembre 2013
Visite
Negli ultimi due weekend ho ricevuto visite dall'Italia: prima è venuto il mio ragazzo, poi mia mamma.
Insomma, ho fatto la turista. Ora ho fin troppo tempo per fare tutto, persino per studiare o passare l'aspirapolvere.
Come se ne avessi avuto voglia.
Intanto ora nel mio freezer c'è il pesto della nonna, almeno quello.
Insomma, ho fatto la turista. Ora ho fin troppo tempo per fare tutto, persino per studiare o passare l'aspirapolvere.
Come se ne avessi avuto voglia.
Intanto ora nel mio freezer c'è il pesto della nonna, almeno quello.
Giulia
martedì 22 ottobre 2013
Al negozio di seconda mano prima di andare a lezione
Ovviamente mi sono provata i migliori giacconi del negozio prima di ricordarmi che oggi sono uscita con £3.77 nel portafoglio.
lunedì 21 ottobre 2013
Tentativi di vita adulta
Senza che mi rendessi conto di quello che stavo realmente facendo, l'invio forsennato di curriculum ha dato i suoi frutti: oggi sono andata a un colloquio di lavoro.
Suona strano, io+colloquio di lavoro, eppure è successo.
Ho camminato da casa mia fino alla stazione dei bus, ho chiesto dove fosse la fermata del numero 3, ho trovato la strada giusta. Il bus numero 3 stava arrivando in quell'istante. "Che culo", ho pensato.
Una volta seduta, mi sono resa conto che non avevo controllato se la direzione era quella giusta. Così ho chiesto all'autista e, ovviamente, avevo sbagliato. Sono scesa. Ho camminato fino alla fermata dopo. Era l'ultimo bus papabile altrimenti sarei arrivata in ritardo.
Sono salita sul numero 3 che andava nella direzione giusta. "Che culo", ho pensato un'altra volta.
Ovviamente di fronte a me si è seduto un tizio che parlava da solo, giocava con una banconota, tossiva sputacchiando e di quando in quando mi fissava. Il tutto mentre il pullman attraversava, con una lentezza devastante, il quartiere più brutto della città e una zona industriale.
In quel momento ho pensato che la vita mi stava proprio prendendo per il culo.
Arrivata a Cove Bay, ho cambiato completamente idea. Sono finita in un paesino che profuma di mare, pieno di casette grige, con i bambini che giocano per strada e due negozi di alimentari.
E questo albergo.
Domani tornerò qui per vedere come funziona e per vedere se io funziono. Speriamo! È un po' lontano da casa mia ma è così carino che mezz'ora di pullman me la faccio volentieri.
Che strana, la vita quasi adulta.
Suona strano, io+colloquio di lavoro, eppure è successo.
Ho camminato da casa mia fino alla stazione dei bus, ho chiesto dove fosse la fermata del numero 3, ho trovato la strada giusta. Il bus numero 3 stava arrivando in quell'istante. "Che culo", ho pensato.
Una volta seduta, mi sono resa conto che non avevo controllato se la direzione era quella giusta. Così ho chiesto all'autista e, ovviamente, avevo sbagliato. Sono scesa. Ho camminato fino alla fermata dopo. Era l'ultimo bus papabile altrimenti sarei arrivata in ritardo.
Sono salita sul numero 3 che andava nella direzione giusta. "Che culo", ho pensato un'altra volta.
Ovviamente di fronte a me si è seduto un tizio che parlava da solo, giocava con una banconota, tossiva sputacchiando e di quando in quando mi fissava. Il tutto mentre il pullman attraversava, con una lentezza devastante, il quartiere più brutto della città e una zona industriale.
In quel momento ho pensato che la vita mi stava proprio prendendo per il culo.
Arrivata a Cove Bay, ho cambiato completamente idea. Sono finita in un paesino che profuma di mare, pieno di casette grige, con i bambini che giocano per strada e due negozi di alimentari.
E questo albergo.
Domani tornerò qui per vedere come funziona e per vedere se io funziono. Speriamo! È un po' lontano da casa mia ma è così carino che mezz'ora di pullman me la faccio volentieri.
Che strana, la vita quasi adulta.
Giulia
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sabato 19 ottobre 2013
Audizioni #2
Per chi si fosse chiesto come fosse andata a finire dopo martedì -ho saputo di gente che non ci dormiva la notte- ecco tutta la storia.
Martedì notte alle tre sono stati pubblicati i verdetti su Facebook; cinque ore dopo, sul pullman, ho scoperto che non sarei stata la ballet girl ma che ero stata convocata per le audizioni per il clown il giovedì.
Non sono nemmeno riuscita a studiare la parte né ho capito il nesso logico fra gli stralci di copione che avremmo dovuto ripetere. Insomma, come al solito ho fatto la figura della cogliona e sono andata a chiedere a tutti il senso delle mie battute.
Quella volta ero molto più rilassata, la parte era più semplice -più idiota- e mi si adattava meglio -in quanto idiota. Non ero nervosa, ormai avevo già avuto la simpatica esperienza di martedì che in un certo senso mi aveva aperto la strada.
Insomma, ero soddisfatta della mia audizione.
Oggi sono stati pubblicati i risultati e...
SONO IL CLOWN!
Yay! Sono davvero troppo contenta, faccio ufficialmente parte del casting di "Elephant's Graveyard" della Drama Society della Robert Gordon University!
Quanto suona bene?
Martedì notte alle tre sono stati pubblicati i verdetti su Facebook; cinque ore dopo, sul pullman, ho scoperto che non sarei stata la ballet girl ma che ero stata convocata per le audizioni per il clown il giovedì.
Non sono nemmeno riuscita a studiare la parte né ho capito il nesso logico fra gli stralci di copione che avremmo dovuto ripetere. Insomma, come al solito ho fatto la figura della cogliona e sono andata a chiedere a tutti il senso delle mie battute.
Quella volta ero molto più rilassata, la parte era più semplice -più idiota- e mi si adattava meglio -in quanto idiota. Non ero nervosa, ormai avevo già avuto la simpatica esperienza di martedì che in un certo senso mi aveva aperto la strada.
Insomma, ero soddisfatta della mia audizione.
Oggi sono stati pubblicati i risultati e...
SONO IL CLOWN!
Yay! Sono davvero troppo contenta, faccio ufficialmente parte del casting di "Elephant's Graveyard" della Drama Society della Robert Gordon University!
Quanto suona bene?
Giulia
martedì 15 ottobre 2013
Audizioni
Faccio teatro da anni e, prima di venire in Scozia, ho visto sul sito della scuola che c'è una Society (cioè un gruppo organizzato di studenti) di teatro.
Yay!
Ho pensato, prima di venire in Scozia, che l'inglese non sarebbe stato un problema.
Oggi ho fatto le audizioni per fare la ballerina del circo in una sceneggiatura chiamata "Elephant's Graveyard" e la parte era questa:
Niente di sconvolgente, l'avevo studiato a memoria e avevo tentato di interpretarlo in un modo che ritenevo decente. Poi mi sono ritrovata davanti a tre coetanei, in una stanza vuota, con un foglio nella mano tremolante, ho recitato la prima frase e la mente si è completamente svuotata. Zero. Niente. Tutte le parole inglesi che avevo memorizzato sono sparite, e ovviamente, essendo inglese, non sono nemmeno riuscita a improvvisare.
Morale, più che audizioni per una parte recitata mi sono ritrovata a fare lettura interpretativa.
Qualcosa mi dice che non sarò la ballet girl! Ma giovedì riprovo con altre parti.
Magari farò la comparsa, poco male, basta continuare a fare teatro.
Yay!
Ho pensato, prima di venire in Scozia, che l'inglese non sarebbe stato un problema.
PALLE.
Niente di sconvolgente, l'avevo studiato a memoria e avevo tentato di interpretarlo in un modo che ritenevo decente. Poi mi sono ritrovata davanti a tre coetanei, in una stanza vuota, con un foglio nella mano tremolante, ho recitato la prima frase e la mente si è completamente svuotata. Zero. Niente. Tutte le parole inglesi che avevo memorizzato sono sparite, e ovviamente, essendo inglese, non sono nemmeno riuscita a improvvisare.
Morale, più che audizioni per una parte recitata mi sono ritrovata a fare lettura interpretativa.
Qualcosa mi dice che non sarò la ballet girl! Ma giovedì riprovo con altre parti.
Magari farò la comparsa, poco male, basta continuare a fare teatro.
Giulia
venerdì 11 ottobre 2013
Gatti al computer
A 5000 (credo) chilometri da me, in Italia, ci sono i miei adorabili gatti.
Eccoli.
Purtroppo non ho una foto migliore, sono tutte nel computer vecchio.
Eccoli.
In primo piano, Micio; sullo sfondo, Fuffi |
Il problema dei gatti lontani è che non puoi accarezzarli, Skype non fornisce questo servizio. Mi mancano i miei pelosini!
Li potrò strufugnare a Natale, ora mi limito a "parlarci" su Skype. In pratica io faccio dei versi e loro mi guardano, poi si mettono a miagolare per chiedere cibo a mia mamma.
Adorabili.
Giulia
La prima vera crisi
Oggi è giovedì. Da quando sono qui, giovedì significa tre ore di università e poi weekend.
Come mai sono le undici e quaranta e sto scrivendo sul blog?
Di solito esco anche quando non ne ho troppa voglia, sono le volte in cui ci si diverte di più. Se stasera sono sul letto vuol dire che in tutto il mio corpo non c'è una sola cellula che voglia vedersi fuori dalla porta di casa.
Tornata dal corso di teatro, spalmando il burro e l'hummus ai peperoni sulla penultima fetta di pane rimasta, ho realizzato che l'unica cosa che volevo fare era guardare un film e piangere per il film.
Ho trovato un film da guardare e si è anche caricato fino in fondo -pensavo che con questo wifi vedere qualcosa in streaming sarebbe stato impossibile, e invece- peccato che ho già pianto e non riesco a smettere di ascoltare Ben Harper.
Sono su un letto usato da chissà chi negli anni precedenti, con addosso una maglia del mio ragazzo che sa di cucina, ascoltando in loop Give Till It's Gone pensando che non potevo illudermi che sarebbe stato tutto rose e fiori.
Sapevo che avrei passato dei momenti difficili.
Eccone uno.
Come mai sono le undici e quaranta e sto scrivendo sul blog?
Di solito esco anche quando non ne ho troppa voglia, sono le volte in cui ci si diverte di più. Se stasera sono sul letto vuol dire che in tutto il mio corpo non c'è una sola cellula che voglia vedersi fuori dalla porta di casa.
Tornata dal corso di teatro, spalmando il burro e l'hummus ai peperoni sulla penultima fetta di pane rimasta, ho realizzato che l'unica cosa che volevo fare era guardare un film e piangere per il film.
Ho trovato un film da guardare e si è anche caricato fino in fondo -pensavo che con questo wifi vedere qualcosa in streaming sarebbe stato impossibile, e invece- peccato che ho già pianto e non riesco a smettere di ascoltare Ben Harper.
Sono su un letto usato da chissà chi negli anni precedenti, con addosso una maglia del mio ragazzo che sa di cucina, ascoltando in loop Give Till It's Gone pensando che non potevo illudermi che sarebbe stato tutto rose e fiori.
Sapevo che avrei passato dei momenti difficili.
Eccone uno.
Giulia
giovedì 10 ottobre 2013
Proud of myself
Oggi è stata una mattinata soddisfacente alla Robert Gordon University.
Alla lezione di News Writing l'attività era scrivere un articolo basandosi su fonti raccolte precedentemente; io ho parlato di una mia coinquilina che, all'arrivo, è rimasta quattro giorni senza la valigia con tutte le sue cose dentro perché era rimasta nell'aeroporto di Amsterdam.
Ho cominciato a scrivere, tutta presa dall'introspezione nella psiche di questa povera ragazza sola in un Paese straniero senza nemmeno le sue cose, finché non arriva il professore e comincia a leggere le tre pagine su cui lavoravo da quasi un'ora.
«Hai un buon controllo dell'inglese, è interessante, ma questa è scrittura creativa. A me piace la scrittura creativa, ma qui facciamo News Writing.»
Mi aiuta a cominciare un'altra versione, con un taglio più giornalistico, e poi una volta finito lo legge e dice che la differenza fra i due è interessante.
Morale: me li fa consegnare entrambi e me ne torno a casa gongolante. Ha apprezzato il mio lavoro, il mio livello di inglese, non si è arrabbiato perché all'inizio non ho preso la strada giusta. Yay!
E tra un'ora vado a teatro. Yay!
Oggi è proprio una gran giornata.
Alla lezione di News Writing l'attività era scrivere un articolo basandosi su fonti raccolte precedentemente; io ho parlato di una mia coinquilina che, all'arrivo, è rimasta quattro giorni senza la valigia con tutte le sue cose dentro perché era rimasta nell'aeroporto di Amsterdam.
Ho cominciato a scrivere, tutta presa dall'introspezione nella psiche di questa povera ragazza sola in un Paese straniero senza nemmeno le sue cose, finché non arriva il professore e comincia a leggere le tre pagine su cui lavoravo da quasi un'ora.
«Hai un buon controllo dell'inglese, è interessante, ma questa è scrittura creativa. A me piace la scrittura creativa, ma qui facciamo News Writing.»
Mi aiuta a cominciare un'altra versione, con un taglio più giornalistico, e poi una volta finito lo legge e dice che la differenza fra i due è interessante.
Morale: me li fa consegnare entrambi e me ne torno a casa gongolante. Ha apprezzato il mio lavoro, il mio livello di inglese, non si è arrabbiato perché all'inizio non ho preso la strada giusta. Yay!
E tra un'ora vado a teatro. Yay!
Oggi è proprio una gran giornata.
Giulia
martedì 8 ottobre 2013
Sono proprio italiana
Mi manca proprio tanto la pizza, infatti stasera l'abbiamo ordinata da Domino's Pizza.
Più sto qui più divento patriottica. Grazie al cielo nessuno mi chiede di Berlusconi - forse è storia passata- però non riesco proprio a parlare male del mio dolce paesino. Elogio sempre la cultura, i paesaggi, il cibo, la gente, eccetera.
...non che mi manchi così tanto, comunque. Mi piace qui.
Più sto qui più divento patriottica. Grazie al cielo nessuno mi chiede di Berlusconi - forse è storia passata- però non riesco proprio a parlare male del mio dolce paesino. Elogio sempre la cultura, i paesaggi, il cibo, la gente, eccetera.
...non che mi manchi così tanto, comunque. Mi piace qui.
Giulia
lunedì 7 ottobre 2013
Quando l'asciugatrice non funziona
E intanto le mie sterline se ne vanno. Sarò sfigata, è già la seconda volta che mi ritrovo i vestiti esattamente come appena tirati fuori dalla lavatrice. Tanto mi diverto a riempire tutto l'appartamento con la mia roba, è proprio l'hobby che sognavo.
Santi tubi, li avranno fatti apposta per stendere?
Giulia
venerdì 4 ottobre 2013
giovedì 3 ottobre 2013
L'altroieri era il mio settimanaversario
significa che sono qui da due settimane e due giorni. Cavolo.
L'altroieri ho cominciato le vere e proprie lezioni e sono un qualcosa di fantastico, i professori sono disponibili, amichevoli e con un certo carisma che ti dà l'idea che le ore volino. L'università è composta da diversi edifici coperti di vetrate e immersi nel verde, ma sono dei labirinti in cui perdersi e non trovare più la strada. Insomma, un paradiso! Anche se sono spaventata all'idea di studiare Legge, che mi sembra abbastanza difficile. Ok, oggi un professore ha insultato gli international students (sì, io) e ha detto cose del tipo: "Se non sapete l'inglese a livello di un madrelingua potete andarvene." Ah, grazie. Scusa se sono qui da due settimane.
Amo la Scozia e l'accento scozzese anche se è un qualcosa di incomprensibile; mi piace anche come ragionano, sono amichevoli e la città sembra un luogo sicuro. E sembra di stare in Harry Potter.
A tutto questo si aggiunge il Mare del Nord.
L'altroieri ho cominciato le vere e proprie lezioni e sono un qualcosa di fantastico, i professori sono disponibili, amichevoli e con un certo carisma che ti dà l'idea che le ore volino. L'università è composta da diversi edifici coperti di vetrate e immersi nel verde, ma sono dei labirinti in cui perdersi e non trovare più la strada. Insomma, un paradiso! Anche se sono spaventata all'idea di studiare Legge, che mi sembra abbastanza difficile. Ok, oggi un professore ha insultato gli international students (sì, io) e ha detto cose del tipo: "Se non sapete l'inglese a livello di un madrelingua potete andarvene." Ah, grazie. Scusa se sono qui da due settimane.
Amo la Scozia e l'accento scozzese anche se è un qualcosa di incomprensibile; mi piace anche come ragionano, sono amichevoli e la città sembra un luogo sicuro. E sembra di stare in Harry Potter.
A tutto questo si aggiunge il Mare del Nord.
Potrei volere di più?
Giulia
lunedì 23 settembre 2013
lunedì 2 settembre 2013
Menoquindici
Già? Aiuto, devo fare ancora tantissime cose!
Comunque, mi ero dimenticata di spiegare il perché del titolo del blog, "Be a Shakespeare".
Quasi un anno fa, nell'autunno 2012, annoiata a morte, ho scritto sul banco di scuola questa frase,
Comunque, mi ero dimenticata di spiegare il perché del titolo del blog, "Be a Shakespeare".
Quasi un anno fa, nell'autunno 2012, annoiata a morte, ho scritto sul banco di scuola questa frase,
BE A SHAKESPEARE.
Interessante, no? Per una pseudoscrittrice come me è d'ispirazione. Voglio essere anche io una piccola leggenda, o perlomeno qualcosa di decente nella mia vita.
Anni fa, in camera mia ho appeso questa, per ricordarmi di non cadere mai nella banalità e inseguire sempre i miei obiettivi. Finora sta mezzo funzionando, poi si vedrà.
Giulia
mercoledì 28 agosto 2013
Menoventi
Bè, eccomi. Ho messo su un nuovo blog. Non è il mio primo, è solo un nuovo blog, lo dice il proverbio: "Nuova vita, nuovo blog".
Ok, non è vero. Però la mia vita cambierà radicalmente, mi sto buttando a capofitto in una nuova esperienza e ho deciso che il mio vecchio blog, pieno di seghe mentali e altre menate inutili, non è adatto alla situazione.
Oddio, che incipit antipatico! Tenterò di presentarmi in maniera un po' più affabile.
Mi chiamo Giulia, ho diciotto anni, vivo in Basso Piemonte, in un posto che non è né carne né pesce, né Piemonte né Liguria. Siamo ibridi e chiunque ci prende per il culo per il nostro accento.
Mi piacciono molte cose: una su tutte, scrivere. Ovviamente la passione per la scrittura deriva da quella per la lettura. Mi piacciono i colori, i gatti, i film, il mare, le cose un po' hipster; amo cucinare, mangiare, camminare, viaggiare, stare in compagnia. Cose normali, insomma.
La grande novità a cui accennavo nel primo paragrafo è il mio trasferimento: infatti, da casa mia volerò ad Aberdeen, Scozia. Per intenderci, a duemila chilometri da casa.
Ok, non è vero. Però la mia vita cambierà radicalmente, mi sto buttando a capofitto in una nuova esperienza e ho deciso che il mio vecchio blog, pieno di seghe mentali e altre menate inutili, non è adatto alla situazione.
Oddio, che incipit antipatico! Tenterò di presentarmi in maniera un po' più affabile.
Mi chiamo Giulia, ho diciotto anni, vivo in Basso Piemonte, in un posto che non è né carne né pesce, né Piemonte né Liguria. Siamo ibridi e chiunque ci prende per il culo per il nostro accento.
Mi piacciono molte cose: una su tutte, scrivere. Ovviamente la passione per la scrittura deriva da quella per la lettura. Mi piacciono i colori, i gatti, i film, il mare, le cose un po' hipster; amo cucinare, mangiare, camminare, viaggiare, stare in compagnia. Cose normali, insomma.
La grande novità a cui accennavo nel primo paragrafo è il mio trasferimento: infatti, da casa mia volerò ad Aberdeen, Scozia. Per intenderci, a duemila chilometri da casa.
Insomma, ho deciso che l'università qui non faceva per me, iscrivendomi al corso di Giornalismo della Robert Gordon University. Parto fra venti giorni esatti; ancora non me ne sono resa conto; spero che il blog mi aiuti a mantenere un minimo di sanità mentale.
Giulia
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